Come richiesto dal PNRR, da marzo viene pubblicata la prassi di riferimento PdR 125:2022, istituendo la certificazione della parità di genere, introdotta dall’art. 4 della Legge n. 162/2021, ha lo scopo di ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di carriera, ai livelli retributivi a parità di mansione, alle politiche per la gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.
Inoltre, ottenendo la certificazione della parità di genere le imprese potranno accedere a sgravi contributivi da versare fino all’1%, nel limite di 50mila euro ad azienda.
Obblighi e novità introdotti dalla Legge 162/2021
La legge n. 162 del 2021 prevede l’estensione alle aziende con almeno 50 dipendenti dell’obbligo di trasmissione biennale del rapporto di parità al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La Gender Equality è uno dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall’ONU e la missione 5 del PNRR per ridurre la disparità di genere. Con l’obbligo di rapporto biennale, diventa necessario per le aziende strutturare un sistema di gestione dell’inclusione per mostrare il proprio impegno e monitorare obiettivi di miglioramento.
Infatti, la legge n. 162 del 2021 introduce anche la certificazione della parità di genere, grazie alla quale le aziende possono accedere a sgravi contributivi pari all’1%.
Criteri per ottenere la certificazione per la Gender Equality
La UNI PdR 125 del 2022, introdotta dal PNRR, definisce i parametri minimi di riferimento per ottenere la certificazione della parità di genere.
In particolare, il documento analizza il contesto e gli obiettivi del PNRR, valutando gli aspetti aziendali che saranno necessari per ottenere la certificazione.
Da leggere: obiettivi per lo sviluppo sostenibile contenuti nel programma Agenda 2030
Sono sei le aree da prendere in considerazione, ognuna delle quali ha un peso specifico diverso nella valutazione della certificazione:
Aree di valutazione | Percentuale |
cultura e strategia | 15 % |
governance | 15 % |
processi HR | 10 % |
opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda | 20 % |
equità remunerativa per genere | 20 % |
tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro | 20 % |
Una nota tecnica sulla UNI/PdR 125:2022 specifica che per ottenere la certificazione il punteggio complessivo non dovrà essere inferiore a 60.
A questi indicatori, vengono attribuiti punteggi con valori calibrati ad aspetti quali dimensione e contesto aziendale. La Certificazione per la Parità di Genere è applicabile a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività.
I vantaggi della Certificazione per la parità di genere
La certificazione di parità è una delle misure inserite dal Governo nella missione 5, «Inclusione e coesione», del PNRR. Quali sono i vantaggi per le aziende che decidono di certificarsi?
- sgravi fiscali: ai datori di lavoro in possesso della certificazione della parità di genere è riconosciuto, per il 2022, un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L’esonero sarà riconosciuto in misura all’1% nel limite massimo di 50mila euro annui.
- Punteggio premiale: nei bandi di gara, per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere, sarà tenuto conto dei criteri premiali a favore delle aziende in possesso della certificazione.
- Rafforzare l’immagine aziendale.
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