Con la pubblicazione del decreto attuativo, non ancora da considerarsi definitivo, vengono introdotte importanti e numerose novità al piano di Transizione 5.0.

Grazie al credito d’imposta e alle agevolazioni previste, le imprese potranno investire in progetti di innovazione e sostenibilità energetica per migliorare l’efficienza dei propri processi produttivi.

Analizziamo i dettagli e le modifiche chiave del nuovo decreto.

Cos’è il Piano transizione 5.0?

Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione dei precedenti piani Industria 4.0 e Transizione 4.0, pensato per sostenere le imprese nella transizione energetica e per promuovere l’innovazione tecnologica nelle strutture produttive italiane, ampliando le misure di supporto per le aziende verso la sostenibilità e la digitalizzazione.

Cosa cambia: Piano Transizione 5.0 novità sugli incentivi

Quali sono le principali novità del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0?

Nonostante il testo del decreto non sia da considerarsi definitivo fornisce un quadro dettagliato delle nuove disposizioni.

Una delle novità più rilevanti è che ogni impresa potrà avere una sola pratica attiva alla volta e il limite di 50 milioni di euro annuale, ma analizziamo i punti di principale interesse.

Oltre alla pubblicazione ufficiale del decreto, nei prossimi giorni sono attese anche le linee guida che forniranno ulteriori chiarimenti su come accedere agli incentivi.

Una sola pratica per azienda

Ciascuna impresa potrà attivare una sola pratica alla volta, solo dopo che la pratica sarà chiusa l’azienda potrà aprire una nuova pratica.

In questo modo si potrà garantire una gestione più efficace e mirata dei progetti finanziati​.

Nel caso in cui, il progetto di innovazione 5.0 faccia riferimento a due o più processi, bisognerà prendere come riferimento l’intera struttura produttiva.

Limite annuale e scadenze

Il decreto attuativo stabilisce limite annuale di 50 milioni di euro. Quindi, per usufruire del doppio plafond per il biennio (annualità 2024 e 2025), sarà necessario completare gli investimenti:

  • entro il 31 dicembre 2024
  • entro il 30 aprile 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 gli ordini siano accettati dal venditore con pagamento di acconti in misura almeno pari al 50% del costo di acquisizione degli investimenti.

Come calcolare il risparmio energetico

Il risparmio energetico della struttura produttiva o del processo interessato dall’investimento viene calcolato confrontando la stima dei consumi conseguibili grazie agli investimenti con i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio del progetto stesso.

Come viene calcolato il risparmio energetico per le nuove imprese?

Per le nuove imprese, che non dispongono di dati energetici storici, i consumi relativi all’esercizio precedente sono determinati tramite una stima operata attraverso l’analisi dei carichi energetici basata su dati tracciabili.

A tal proposito, è bene precisare che nel decreto attuativo Transizione 5.0 nelle imprese di nuova costituzione rientrano anche le imprese attive, ovvero che hanno sostanzialmente modificato prodotti e servizi da meno di sei mesi dalla data di avvio del progetto di innovazione.

In questo caso, per la misurazione del risparmio energetico si farà riferimento a uno scenario controfattuale. L’impresa dovrà:

  • individuare, rispetto a ciascun investimento effettuato in beni materiali e immateriali nuovi, almeno tre beni alternativi disponibili sul mercato, riferito agli Stati membri dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo, nei cinque anni precedenti alla data di avvio del progetto di innovazione;
  • determinare la media dei consumi energetici medi annui dei beni alternativi individuati per ciascun investimento sulla base di quanto previsto alla lettera a);
  • determinare il consumo della struttura produttiva ovvero del processo interessato dall’investimento come somma dei consumi di cui alla lettera b).

Soggetti abilitati alle certificazioni

Il decreto attuativo estende le categorie di soggetti abilitati a produrre le relazioni tecniche a:

  • organismi di valutazione
  • ingegneri in possesso di determinate lauree e competenze

Il soggetto che redige le certificazioni può anche effettuare la perizia relativa ai beni 4.0.

Comunicazione ex ante valida anche per Transizione 4.0

Nel caso in cui, un’azienda non dovesse portare a compimento la fruizione del credito d’imposta 5.0, potrà accedere, se sussistono i requisiti, al credito d’imposta 4.0 senza dover ripetere la comunicazione di avvio degli investimenti (ex ante) già prodotta per il piano Transizione 5.0.

Spese ammissibili per le rinnovabili

Tra le spese ammissibili, nel decreto attuativo sono incluse anche le spese per l’installazione di moduli fotovoltaici, sistemi di stoccaggio e trasformatori, purché gli impianti siano allacciati alla rete entro un anno dal completamento del progetto.

Il decreto chiarisce che sono agevolabili le spese relative a:

  • i gruppi di generazione dell’energia elettrica;
  • i servizi ausiliari di impianto;
  • i trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica, nonché i misuratori dell’energia elettrica funzionali alla produzione di energia elettrica;
  • gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.

purché gli impianti siano allacciati alla rete entro un anno dal completamento del progetto.

Per la fruizione dell’incentivo, vengono inoltre indicati dei limiti economici sulle rinnovabili per l’autoconsumo e sui sistemi di stoccaggio.

Formazione Piano Transizione 5.0

Per quanto riguarda la formazione, il decreto individua le attività ammesse e i soggetti esterni all’impresa che possono erogare la formazione.

Le attività formative devono includere specifici moduli rivolti alla transizione energetica e digitale dei processi produttivi.

Come Accedere agli Incentivi

Ricordiamo che il decreto attuativo, ancora in fase di bozza, potrebbe subire ulteriori modifiche.

Non resta quindi che attendere la pubblicazione del decreto attuativo definitivo e delle linee guida che dovrebbero anche riportare degli esempi concreti e chiarire le modalità operative della Transizione 5.0.

Le aziende interessate dovranno seguire un processo di domanda specifico, presentando un progetto dettagliato che descriva le tecnologie da adottare, gli obiettivi e il piano di investimento.

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