L’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) ha individuato più di 400 agenti classificabili come cancerogeni e mutageni per l’uomo. Le sostanze cancerogene o mutagene sui luoghi di lavoro sono presenti in diversi settori (come industria farmaceutica, saldatura di acciai inox, asfaltatura stradale, ecc.) e costituiscono una fonte di rischio per la salute dei lavoratori esposti.
La valutazione del rischio cancerogeno è un obbligo in capo al datore di lavoro che, ai sensi del Dlgs. 81/2008, ha l’obbligo di valutare i livelli di esposizione (espressi in concentrazione), elaborare e applicare un programma di misure tecniche o organizzative volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi che ne conseguono.
In caso di mancata valutazione o adozione di misure preventive, il Datore di lavoro rischia sanzioni civili o penali.
Cos’è il rischio cancerogeno e mutageno?
Gli agenti cancerogeni e mutageni possono provocare alterazioni genetiche e neoplasie nei soggetti esposti. Queste sostanze sono presenti in diversi settori professionali (come l’agricoltura, industria farmaceutica, trattamenti galvanici ecc.) e in sottoprodotti derivanti da attività come: saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale, produzione della gomma ecc.
Considerata la loro pericolosità, il D.lgs. 81/08 e s.m.i., Titolo IX cap. II, descrive specifiche e rigorose prescrizioni aventi lo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni e mutageni.
Secondo l’art. 234 del D.Lgs. 81/08, un agente cancerogeno è:
- una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008;
- una sostanza, miscela o procedimento menzionati all’Allegato XLII del D.lgs. 81/08, nonché sostanza o miscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato;
Quando è obbligatoria la valutazione rischio cancerogeno?
Ai sensi del D.lgs. 81/08, il Datore di Lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio da agenti cancerogeni e mutageni sul luogo di lavoro e, nel caso in cui vengano superati i livelli di esposizione, elaborare e applicare misure tecniche e organizzative volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi connessi.
Quando si effettua la valutazione?
Ai sensi del titolo IX, capo I, del D.Lgs 81/08, la valutazione del rischio cancerogeno deve essere effettuata:
- prima dell’inizio dell’attività lavorativa;
- in caso di importanti modifiche del ciclo produttivo;
- ogni 3 anni.
Come si valuta il rischio cancerogeno?
La valutazione del rischio cancerogeno va effettuata tenendo conto di:
- caratteristiche delle lavorazioni, la durata e la frequenza;
- della presenza di agenti cancerogeni prodotti o utilizzati
- le diverse e possibili vie di assorbimento
La valutazione del rischio cancerogeno e mutageno deve essere effettuata per ogni singolo lavoratore e, solo in alcuni casi, raggruppando gli stessi per attività o mansione svolta. Nelle attività che comportano un’esposizione a più di un agente pericoloso, bisogna valutare il rischio derivato dalla combinazione di tutti gli agenti.
In particolare, è opportuno distinguere i lavoratori in:
- potenzialmente esposti: soggetti esposti solo accidentalmente e che lavorano con sorgenti di rischio confinate;
- non esposti
- esposti: soggetti la cui mansione ed attività prevede l’esposizione a sostanze cancerogene/mutagene
- soggetti ex esposti: soggetti che sono stati classificati come esposti in precedenza o come potenzialmente esposti laddove si sia verificata un’esposizione accidentale.
I risultati della valutazione del rischio saranno poi riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Valutazione rischio cancerogeno
La valutazione del rischio di esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni spetta al datore di lavoro che deve prima applicare in ordine gerarchico e per quanto tecnicamente possibile, le seguenti misure (articolo 235 del d.lgs. 81/2008):
- eliminare o sostituire l’agente cancerogeno o mutageno
- se non è possibile procedere alla sostituzione, limitare l’uso ad un ambiente chiuso
- ridurre il livello di esposizione dei lavoratori al più basso valore tecnicamente possibile e comunque non superiore al valore limite di esposizione (allegato XLIII del D. Lgs 81/2008)
La Valutazione del Rischio cancerogeno viene effettuata tramite campionamenti personali e ambientali così da verificare l’esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e/o mutageni.
Quali sono i principali fattori cancerogeni?
Secondo l’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), gli agenti classificabili come cancerogeni per l’uomo sono oltre 400 e possono essere:
- fisici
- biologici
- chimici
In ambito lavorativo, tra i principali agenti cancerogeni ci sono:
- Composti inorganici dell’Arsenico;
- Composti del Cromo;
- Composti del Nickel;
- Benzene;
- Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA).
Quali sono le frasi di rischio cancerogeno?
- H350: può provocare il cancro
- H351: sospettato di provocare il cancro
- H360: può nuocere alla fertilità o al feto
- H361: sospettato di nuocere alla fertilità o al feto
- H361d: sospettato di nuocere al feto
- H362: può essere nocivo per i lattanti allattati al seno
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in merito alla pericolosità degli agenti cancerogeni e mutageni?
Secondo l’art. 237 del D.lgs. 81/2008, il datore di lavoro:
- assicura che nelle varie operazioni lavorative siano impiegati quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni non superiori alle necessità delle lavorazioni;
- limita al minimo il numero dei lavoratori esposti o potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni;
- progetta, programma e sorveglia le lavorazioni
- misura gli agenti cancerogeni o mutageni;
- provvede alla regolare e sistematica pulitura dei locali, delle attrezzature e degli impianti;
- elabora procedure per i casi di emergenza che possano comportare esposizioni elevate;
- assicura che gli agenti cancerogeni o mutageni siano conservati, manipolati, trasportati in condizioni di totale sicurezza;
- assicura che la raccolta e l’immagazzinamento avvengano in condizioni di sicurezza;
- dispone misure protettive particolari per quelle categorie di lavoratori per i quali l’esposizione ad alcuni agenti cancerogeni o mutageni presenta rischi particolarmente elevati.
Il datore di lavoro, inoltre, ha l’obbligo di formare i lavoratori per fornire informazioni ed istruzioni circa le sostanze cancerogene, precauzioni da usare, rischi potenziali.